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Con il judo salva i ragazzi dalla camorra, Maddaloni testimonial della Corsa del Mito di Camerota



Gianni Maddaloni è il fondatore della palestra nel cuore del quartiere più tristemente simbolo di Napoli: Scampia. Maestro e padre dei campioni Pino, oro a Sydney nel 2000 e oggi tecnico della nazionale, Laura, 13 volte campionessa d'Italia e moglie di Clemente Russo, simbolo anch'egli di riscatto sociale, e Marco, due volte campione europeo. Maddaloni si è fatto portavoce e fautore di un progetto sportivo che ha come scopo fondamentale strappare i giovani dalla morsa della mafia napoletana. Il linguaggio è quello della strada ma le regole sono quelle dello sport che, oltre che di semplice spirito agonistico, si nutre del desiderio di cambiamento frutto di una realtà cruda e dissacrante. Emblematiche in tal senso sono le parole di Pino Maddaloni che, rintracciato telefonicamente durante una trasferta con la nazionale, attribuisce unicamente allo sport il merito di avergli salvato la vita che altrimenti sarebbe stata rovinata dai riti di iniziazione della camorra napoletana. 

Ed è un po’ per questi motivi e per il suo straordinario carisma che l’associazione Tuttinsieme ha scelto Gianni Maddaloni, insieme a Patrizio Oliva e Sergio Brio, come testimonial della decima edizione della Corsa del Mito, la gara podistica di quindici chilometri che si svolge tra Marina di Camerota e Palinuro sabato 11 maggio 2019. 

Aperta nel 2005, la palestra dei Maddaloni ha accolto migliaia di giovani ragazzi, ragazze, mamme e bambini ed è riuscito a offrire loro un servizio che va di pari passo con le attività di promozione alla legalità, supportate dal comune, ad opera delle scuole. Nei cassetti della scrivania dello Star Judo Club ad esempio, i cui corsi, ormai sospesi per mancanza di fondi, erano stati organizzati per la prima e la seconda elementare della scuola "Eugenio Montale", con una bolletta di ben 21 mila euro da pagare. Nel 2010 la palestra fu aiutata da una donna americana che, venuta a conoscenza delle loro disavventure, decise di versare una cospicua somma di denaro. Tuttavia continua ad arrivare loro una bolletta carissima valida per l'intero anno e mezzo che non possono saldare considerando il fatto che nella cassa della palestra ci sono solo 36 euro. Questo perchè la retta viene pagata solo da chi ha un reddito alto che, in qualità di piccolo sponsor, garantisce la frequenza anche a quei ragazzi che altrimenti sarebbero condannati ad un destino di criminalità .

«Avere la famiglia Maddaloni, nella persona del capofamiglia Gianni, come terzo testimonial della Corsa del Mito, è motivo di grande orgoglio per noi, la sua storia è ormai nota a tutti - sottolinea Giovanna Attanasio, presidente dell’associazione Tuttinsieme -. O Maé, come viene chiamato da tutti, maestro di judo, è il cuore verace della Napoli periferica: Scampia. Gianni combatte da sempre, ben oltre il tatami, dalla parte della legalità. La sua palestra, a due passi dalle fameliche Vele, salva dalla strada e dalla malavita migliaia di ragazzi che entrano tigri ed escono agnellini, con la testa finalmente sulle spalle, pronti per affrontare il mondo. Grazie della tua presenza e della tua testimonianza, già so che sarà molto forte».

Gianni Maddaloni attenderà all’arrivo i tantissimi runner che prenderanno parte alla Corsa del Mito ma parteciperà anche alla giornata inaugurale della Corsa del Mito, una manifestazione che ormai racchiude eventi culturali e sportivi di alto livello, che si terrà venerdì pomeriggio al palazzetto dello sport di Marina di Camerota. Maddaloni, insieme all’ex pugile Oliva e all’ex calciatore della Juventus Brio, prenderà parte al talk show ‘I Miti si raccontano’. Ad intervistarli ci sarà l’avvocato Marco Sansone. 

«Ho conosciuto Gianni Maddaloni un mese fa. L’ho incontrato dopo una chiacchierata al telefono e dopo aver visto il film ‘L’Oro di Scampia’ - dichiara Mario Salvatore Scarpitta, presidente onorario dell’associazione Tuttinsieme e sindaco di Camerota -. La differenza è che gli atleti ad un certo punto della carriera smettono di gareggiare e di vincere medaglie. Gli uomini no. E Gianni è un uomo che il tuo titolo olimpico lo ha vinto  per tutta la vita, per quello che ha fatto a Napoli, per l’amore che dona ogni giorno insegnando sport ai bambini e togliendoli dalle grinfie della camorra. Lavorare in un territorio come Scampia - continua Scarpitta - e riuscire a trasmettere certi valori, in un pezzo di Sud che, oltre alla camorra, ha mille altre difficoltà, vuole semplicemente dire che di fronte non abbiamo solo un allenatore quando parliamo con Gianni Maddaloni, ma abbiamo un uomo con qualità incredibili. Le cose che riesce a trasmetterti quando parla sono infinite e gli occhi gli brillano quando parla dei suoi figli di sangue ma anche quando parla dei suoi figli strappati alla strada, quelli con cui ha a che fare ogni giorno nelle sue strutture. Sicuramente quest’anno la Corsa del Mito, con questi testimonial, suggellerà il decimo anno nel modo migliore. Siamo pronti a partire».

 Comunicato stampa

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