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Aniello Fariello presenta la sua ultima fatica letteraria: ''L'Abbadia di San Giovanni a Piro''



La sera dell’11 agosto si è tenuto, in Piazza Teodoro Gaza, un altro suggestivo appuntamento con la grande storia di San Giovanni a Piro.

Per l’iniziativa culturale “Storie…in piazza 2017”, Aniello Fariello, noto studioso e storico locale, ha presentato il libro “L’Abbadia di San Giovanni a Piro”, traduzione del testo settecentesco di Pietro Marcellino Di Luccia.

Questi fu un avvocato nato a San Giovanni a Piro il 2 giugno 1665 e deceduto a Roma il 1738 che, per difendere la comunità del suo paese natio dallo strapotere del Cnte e del Vescovo di Policastro, vero usurpatore all’epoca dei poteri spirituali e temporali del Cenobio e dell’Università di San Giovanni a Piro, scrisse questo trattato storico-legale, stampato nel 1700 a Roma. Dedicato al mons. Francesco Acquaviva D’Aragona il testo narra le principali vicende storiche del Cenobio dividendole in tre epoche storiche, denominate “stati” e riferiti ai sistemi di governo succedutisi in 7 secoli, dal X secolo, fondazione dell’Abbazia, al 1699, anno della rivendicazione dei diritti usurpati.

L’opera è stata recentemente riprodotta in stampa anastatica dall’Associazione Culturale Basiliana, presieduta dall’ing. Rino Marotta. Scritta in buona parte in italiano volgare, presenta comunque dei corposi brani in latino, di elevata difficoltà di traduzione. Da questa esigenza di chiarezza ha preso il via il lavoro di Fariello, che ha seguito le volontà di molti suoi amici che a gran voce chiedevano un lavoro di questo tipo.

La conferenza è stata moderata dal dott. Felice Grieco, che ha equilibrato l’intervento dello storico e dei tre uomini di legge della serata, ovvero il Sindaco e avvocato Ferdinando Palazzo, il consigliere di Stato Nicola D’Angelo e l’avvocato Franco Maldonato.

Gli interventi hanno spaziato largamente sulla storia del nostro Comune e non solo, evidenziando un’immagine del territorio diversa da quella odierna, riportando vicende storiche e giudiziarie presenti nella traduzione e commentandole, analizzando poi l’origine del paese e le varie versioni ad essa legate, per passare alla discussione sullo stile di scrittura dell’opera originale, all’avvento fondamentale di Teodoro Gaza e molti altri argomenti.

Non si può infine non elogiare sentitamente l’operato di Fariello che, con un lavoro fuori dal comune, ha riportato alla nostra conoscenza una realtà storica importante per tutti coloro che hanno le proprie radici a San Giovanni a Piro e nel Cilento tutto, rendendo fruibile un’opera di grande rilevanza storico-culturale, che ha molto da dire a tutti noi.

Giuseppe Grieco

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