Battaglia sulla (presunta) ineleggibilità del Sindaco.


Infuocata seduta del consiglio comunale. Dopo l'approvazione di due regolamenti (sui controlli interni e sul museo Ortega), il dibattito si è spostato sulla nota prefettizia di venerdì 25 gennaio nella quale il rappresentante del Governo chiedeva al Presidente del consiglio di adottare i “provvedimenti di competenza”, a seguito della notifica della sentenza della Corte di Appello che confermava la condanna per abuso d'ufficio a carico dell'attuale sindaco Maria Stella Giannì.
Dal canto suo il Sindaco ha ricostruito i fatti riferendo che la vicenda giudiziaria si era chiusa con la estinzione del reato per prescrizione e che il prefetto era stato indotto in errore dalla Corte di Appello che aveva trasmesso alla Prefettura la sentenza “monca” di una pagina.
Il consigliere di minoranza Palazzo ha ribattuto distinguendo gli effetti penali dagli effetti amministrativi della sentenza, attaccando il Presidente dell'organo consiliare giudicando “grave” la mancata partecipazione della notizia ai consiglieri; Di Mauro ha respinto ogni accusa sostenendo di essersi attivato ad horas.
Il Sindaco ha inoltre riferito di essersi incontrato con il Prefetto che ha dichiarato il “caso chiuso” mentre l'avv. Palazzo ha chiesto la convocazione del consiglio per verificare i presupposti di eleggibilità del Primo Cittadino. In coda alla seduta, durissima protesta dei consiglieri di minoranza quando, al momento dell'intervento del capogruppo della Primavera Pasquale Sorrentino, il Sindaco ed il gruppo di maggioranza (con la sola eccezione del Presidente Di Mauro) hanno lasciato l'aula (nella foto).
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