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Malore in Piazza, salvato grazie al defibrillatore donato dall'Ass. Speranza



"Un defibrillatore può veramente salvarti la vita". Inizia così il racconto di Alfonso Speranza, papà del giovane Carmine, morto sul campo sportivo il 26 marzo 2008 mentre si accingeva a disputare una partita amichevole di calcio tra amici. Da quel tragico episodio è nata un'Associazione, che porta il nome proprio del ragazzo; ente che, con la sua opera concreta, è un dono per tutto il territorio cilentano.

"Questa mattina a Torre Orsaia - racconta Alfonso - grazie all'intervento immediato, e all'uso fondamentale del defibrillatore presente in Piazza, è stato salvata la vita ad un 50enne colpito da arresto cardiaco". Il defibrillatore utilizzato, posizionato davanti al comune, è uno dei tanti donati in comodato d'uso in tutto il Cilento dall'Associazione Onlus Carmine Speranza, che da anni con la sua opera di sensibilizzazione promuove sul territorio la cultura del primo soccorso. Grazie a tale tempestivo intervento, in pochi minuti, l'uomo, a seguito dell'erogazione delle scariche del defibrillatore, ha ripreso conoscenza ed è stato affidato al personale del 118 che lo ha trasportato in ospedale. 
La presenza del defibrillatore è stata determinante per la sua salvezza. 
"Un episodio che dimostra quanto sia importante avere a disposizione un defibrillatore e saperlo usare in maniera corretta - afferma Alfonso, commentando inoltre, che grazie all'opera dell'Associazione di sensibilizzazione e con i numerosissimi corsi di BLS D (abilitanti all'uso del defibrillatore) "sono state salvate dall'anno 2010 ad oggi 19 vite umane".

Foto di repertorio di Andrea Sorrentino

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