"Sono trascorsi 185 anni da quel famoso 7 luglio 1828. 185 anni da quando il Maggiore De Liguoro eseguiva alla lettera ciò che il Maresciallo di campo, Francesco Saverio del Carretto, aveva pubblicato il giorno prima, con un brutale manifesto, in casa di Mattia Tripodi a Vallo". Comincia così l'appello di Biagio Palumbo di Bosco, appassionato di storia locale, che ripercorre quel lontano, e triste, giorno: "Questo manifesto condannava il Comune di Bosco con l'essere rasato al suolo, perché ostile al dispotismo borbonico. Il De Liguoro, esecutore della vandalica impresa, scriveva (8 luglio 1828) al maresciallo Del Carretto, dal bivacco di Bosco, comunicandogli che era stato tutto compiuto". "Questa giornata - conclude Palumbo - per i boschesi è memorabile e merita di essere ricordata con maggiore attenzione dagli organi competenti".