A Roma per protestare contro i tagli del Governo, presente la Provincia di Salerno e il Consigliere Sorrentino


Oggi, a Roma, presso il Teatro Quirino, si è tenuta la manifestazione delle Province contro i tagli del Governo. Alla giornata di mobilitazione, che ha avuto come slogan "Il taglio che paghi tu: l'Unione delle Province d'Italia difende i tuoi servizi", ha partecipato anche il presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, insieme a una delegazione di sindaci e consiglieri provinciali, tra cui il Consigliere Provinciale e Vicesindaco di San Giovanni a Piro Pasquale Sorrentino, e dipendenti di Palazzo Sant'Agostino. Nel pomeriggio una delegazione si è recata alla Camera, dove in questi giorni si sta completando l'esame degli emendamenti alla cosiddetta 'manovrina', ricevuta dalla Presidente della Camera Laura Boldrini.
"A rischio, - spiegano da mesi il presidente dell'Upi nazionale Achille Variati e quello dell'Upi Campania Giuseppe Canfora - i servizi erogati che questi enti sono chiamati dalla Costituzione ad erogare. I tagli ai trasferimenti avrebbero azzerato la possibilità di poter badare alla manutenzione delle strade (130 mila km), a quella di circa 5.100 edifici scolastici (frequentati da 2 milioni e mezzo di studenti) e alla tutela dell'ambiente".
"Il Governo deve restituirci i 650 milioni di euro che ci ha tolto - ha dichiarato il presidente Canfora al Teatro Quirino - Oggi abbiamo ribadito le nostre proposte di modifica al decreto legge 5017 e le richieste avanzate dalle Province per garantire i servizi essenziali e la sicurezza dei cittadini. È su questa emergenza che oggi abbiamo acceso i riflettori, chiedendo al Parlamento, che sta lavorando alla conversione della cosiddetta manovrina, di considerare questa come un’emergenza nazionale. I tagli irragionevoli operati alle Province con le manovre economiche sono tagli ai servizi e alla sicurezza dei cittadini. Noi chiediamo chiarezza. Vogliamo sapere se il Governo intende o meno risolvere la drammatica situazione di stallo e di emergenza che ormai riguarda tutte le Province e le Città metropolitane. Non sappiano più come garantire i servizi e la sicurezza dei nostri cittadini. I 650 milioni di euro sono una priorità assoluta per coprire le spese per i servizi essenziali, dato peraltro 'certificato' anche dal Sose, la società del Mef che fissa i fabbisogni standard".







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