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Turismo genealogico: dal Brasile a Bosco. Il 7 ottobre il paese cilentano ha riabbracciato ventidue Nicoliello



Era il 1894 quando Francesca De Marco insieme al marito Nicola Nicoliello partì per il Brasile. Con Giuseppe, il loro primogenito e in attesa di Antonio, arrivarono a Baependi, nello stato del Minas Gerais, nell'agosto dello stesso anno. Francesca non ebbe una vita facile: dopo due anni dal loro arrivo in Brasile, Nicola morì a soli 40 anni, seguito qualche anno dopo dal figlio Giuseppe, appena ventiduenne. Rimasta sola con Antonio, tante volte Francesca pensò di ritornare nella sua Bosco, ma, per dare un futuro migliore a suo figlio Antonio, decise di restare lì, portando avanti l’attività commerciale aperta dal marito. Antonio, ormai adulto, non volle separarsi da sua madre, rinunciando agli studi di medicina, e si sposò per ben due volte: con Maria do Carmo Serva, da cui ebbe quattro figli e poi, rimasto vedovo, con Dagmar, da cui ebbe sei figli. Insomma una famiglia numerosa alla quale Francesca trasfuse tutto l’amore per la sua terra. Raccontò anche di una rivoluzione, riferendosi ai moti del 1828, accaduta anni prima della sua nascita, durante la quale un suo avo, Nicola Cariello, fu processato e giustiziato.

125 anni dopo la partenza di Francesca e Nicola, i loro pronipoti decidono di tornare a Bosco per ricordare e ricercare i luoghi e le origini della loro famiglia. Un viaggio organizzato, nel novembre scorso, da Mary Nicoliello e da suo fratello Thiago, spinti, con il resto della famiglia, a visitare e a riconnettersi con i luoghi tanto decantati dalla loro trisavola.

“Li conosco da quasi ventanni”, ha commentato Vincenzo Limatola, che ha ricostruito la sua intera genealogia materna, “da quando il loro fratello Marcelo lasciò un messaggio su un sito di genealogia, richiedendo informazioni sui suoi antenati originari di San Giovanni  a Piro”. Da allora Vincenzo ha mantenuto i contatti con una parte di famiglia ritrovata, partecipando anche lui al ricongiungimento tra Francesca e la sua casa. 

Arrivati a Bosco, hanno visitato il paese, fermandosi a fare una preghiera nella chiesa di San Nicola, la stessa dove Francesca e Nicola si erano spostati, e sostando nell’adiacente piazza José Ortega. Lì hanno ammirato il paesaggio, constatando come la zona dove sorge Baependi sia molto somigliante a quella di Bosco. Pare, infatti, che Nicola e Francesca avessero scelto quella cittadina proprio perché ricordava il loro Cilento. 

Dopo la visita a Bosco, dopo pranzo, c’è stato l’incontro con il sindaco di San Giovanni a Piro, l’avvocato Ferdinando Palazzo, che ha regalato agli ospiti un gagliardetto del comune e un libro sulla costa di Scario. 

Uno dei pronipoti, Marcelo Ribeiro Nicoliello, interpretando il sentimento generale, ha commentato: “La nostra trisavola ha saputo trasmettere l’amore per la sua terra natale a tutta la famiglia, mantenendo viva parte della cultura e dei costumi di San Giovanni a Piro. Mio nonno, Nicola Nicoliello, oltre a fondare un sindacato dei lavoratori rurali, fu eletto come consigliere e poi sindaco della città di Baependi. Ha mantenuto la tradizione della pesca e ha coltivato fichi, uva e agrumi. Non sono mai mancati sulla nostra tavola i ravioli, sempre molto apprezzati da noi tutti; ha poi aggiunto: “le pendici del Bulgheria sono vivi a Baependi! Abbiamo ereditato la semplicità, l’onestà e la vitalità e in questo viaggio siamo arrivati a conoscere e ad onorare l’origine di tutta questa riccheza. Ma conoscere le nostre origini non sarebbe stato possibile se Dio non avesse messo sulle nostre vite Vincenzo Limatola, che ha ricercato la storia e le origini della famiglia Nicoliello. Gli sforzi di questo cugino hanno salvato il nostro albero genealogico, unendo la famiglia brasiliana a quella boschese”. Infine Marcelo ha concluso: “Fare questo viaggio, riunire la famiglia e la storia dei nostri antenati in questo paese, riconoscere che non esistiamo per caso, ci fa capire quanto la nostra famiglia abbia faticato per essere qui o là, portando con sé sempre l’eredità di un senso di giustizia e di contribuire al bene generale. Questo viaggio simboleggia la forte unione di questa famiglia, che è partita e si è separata per necessità , ha ricominciato da capo, è stata ricostruita e oggi si solidifica con questa riunione”.

Il saluto finale, con tutti questi sentimenti di affetto, è stato emozionante: “soddisfatti della bellissima giornata trascorsa insieme, nonostante le condizioni meteo poco clementi, e delle numerose altre informazioni ottenute sulla famiglia, - ha affermato Vincenzo - ci siamo lasciati con una promessa: rivederci al più presto…in Brasile!”.

 Flavia Grizzuti

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