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Momenti di non trascurabile bellezza - Puntata n.3: Viale San Donato



Questa storia nasce da un dolore familiare, da quelle lotte silenziose accanto alla malattia, accanto a chi ci è più caro, quando ci si comincia a sentire un po’ orfani di serenità.

Enrica, la protagonista di questo racconto, ha deciso di non chiudersi e di aprire i cancelli della sua casa, compiendo quel gesto tanto antico e arricchente: la condivisione.

Così chi passa per Viale San Donato, ad Acerno (un piccolo paesino campano), può incontrare quella che è stata definita da alcuni “la casa delle sorprese”.

L’incontro con il dolore che prende la forma dell’opportunità.

Quella di un albero incantato in cui riporre i bigliettini con i propri pensieri e sogni oppure quella della piccola libreria libera, allestita come una casetta dove si possono raccogliere e donare libri gratuitamente.

A Viale San Donato, nel periodo di Natale, c’è la buca delle lettere per la posta di Babbo Natale ed Enrica consegna personalmente a casa di tutti i bambini che hanno scritto, la risposta del grande uomo con la barba bianca.

Nel periodo estivo, invece, c’è il Baubar: ciotole di acqua messe a disposizione degli animali assetati e, per rendere omaggio al nostro Paese, un manichino si trasforma nell’Italia con un bellissimo abito tricolore in occasione della festa della Repubblica.

Enrica, che fa l’insegnante, è partita dal materiale presente nel negozio, ormai chiuso, dei genitori che si occupavano di fotografia e allestimenti vari per ricreare davanti casa sua, momenti di riflessione, sensibilizzazione e regalando ai bambini e ai ragazzi attimi di allegria e spensieratezza. 

Viale San Donato, e sono già 4 anni, si veste a festa in occasione delle sagre del paese, delle feste principali affrontandone le tematiche e diventando un appuntamento fisso non solo per gli abitanti del luogo ma anche per chi da altri posti ha voglia di scoprire cosa accada lì.

Enrica di solito commenta le sue azioni con un “non faccio nulla di speciale, il tempo che dedico agli altri per me è una cura e, un po’ utopisticamente, spero possa in qualche modo esserlo anche per quelli che passano di qua”.

Una celebre massima, in riferimento al dolore, dice: sustine et abstine, reggilo il dolore ed evita di metterlo in scena.

Enrica e la sua famiglia sanno reggerlo bene e sono capaci di mettere in scena per gli altri solo istanti di felicità.

Questa storia nasce da un dolore personale ma si trasforma in una gioia collettiva.

È tutta qui la bellezza.

Enza De Martino

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