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Il Tesoro nella Grotta, il nuovo romanzo storico di Gennaro Marotta



“Siamo nell’anno 1480. 

Il Venerabile Athanase Chalkeopoulos del monastero S. Maria del Patir di Rossano, un villaggio calabrese nella piana del Sibari, nella sua visita ispettiva ai monasteri basiliani del Sud Italia, effettuata circa vent’anni prima su disposizione pontificia, era stato informato su fatti, aneddoti e racconti misteriosi o reali in merito ad un Liber Thèsauri. Questo manoscritto, redatto da un monaco di San Giovanni Appiro, trattava di una misteriosa storia: un tesoro in una grotta”.

Inizia così la sinossi del nuovo libro dell’ing. Gennaro Marotta di San Giovanni a Piro, da qualche anno docente a riposo. “Il Tesoro nella Grotta” è la quinta opera scritta dall’autore cilentano appassionato di storia, con la veste grafica e la stampa curate da Strana Officina Edizioni di Sapri. Il romanzo contiene vicende di fantasia e alcuni episodi storici realmente accaduti, riportati in corsivo nel testo, creando così una storia  intrigante ed avvincente alla ricerca del “tesoro”.

“Poiché il “factotum” messer Teodoro e il giovane frate Alessio, dello stesso monastero calabrese, uomini di fiducia del loro Superiore, avevano ipotizzato di compiere già da tempo un cammino di penitenza sulla tomba dell’Apostolo Pietro, nella città eterna, facendo sosta nei principali monasteri basiliani che trovavano lungo il cammino, l’Igumeno diede loro l’incarico di indagare, con molta discrezione, su questo famoso Liber e sulla segreta storia che lo avvolgeva. I due pellegrini, quindi, in realtà affrontarono il pellegrinaggio di penitenza con lo scopo principale ben diverso dall’espiare qualche colpa. Il messere e il frate ebbero anche delle disavventure, che li sviarono, facendo perdere loro del tempo e allungando, quindi, il viaggio verso Roma, con le soste obbligate nei monasteri di San Giovanni Appiro e Grottaferrata.

Jeronimo, un ipotetico frate di San Giovanni Appiro, aveva dedicato anni ed energie per raccogliere nei diversi luoghi basiliani e tra i personaggi dei rispettivi casali documenti, notizie orali di storie di cavalieri, crociate, del Saccheggio di Costantinopoli, di morti e intrighi amorosi, tutti trascritti con cura su un Liber Thèsauri. Questo Liber era suddiviso in tre parti, ognuna con un messaggio da decifrare per la ricerca dei tre frammenti, nascosti in luoghi collegati tra loro: la chiesetta della Panaghia a Rossano, la Cappella della Petra Santa a San Giovanni Appiro e l’abdise della Cattedrale di Gaeta. I messaggi, trascritti su pezzi sgualciti di pergamena, con iscrizioni in lingua volgare o in un greco-latino maccheronico, erano le tesserine di un misterioso mosaico che, sfogliando il Liber Thésauri con attenzione, consentivano al lettore di scoprire il “Tesoro nella Grotta”.

L’opera di Marotta, scritta durante la forzata quarantena per il Covid 19, nasce dalle sue memorie di infanzia (ma simili in tutti i sangiovannesi) sui racconti di un misterioso tesoro nascosto nella Grotta del Ceraseto, tramandato oralmente da generazione in generazione. Il libro è arricchito dalle presentazioni dello storico Franco Cariello, del compianto prof. Aniello Fariello, della Presidente della Fondazione Pietro De Luca Giacoma Gagliardo e di don Pietro Scapolatempo, parroco di San Giovanni a Piro.

Per informazioni o per acquistare l’opera contattare direttamente l’Autore o rivolgersi alla Lavanderia Pyros (tel. 0974983313).

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