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Confronto politico sui temi dell'emergenza



 Il coronavirus ha stravolto le nostre vite sotto diversi aspetti. Tra essi anche l’aspetto socio- economico e politico. Senza il virus infatti, saremmo nel pieno della campagna elettorale, nelle piazze gremite di persone, sotto i palchi ad ascoltare i comizi, pronti a respirare quel clima di confronto a cui non siamo abituati ormai da 10 anni.

Ma tutto ciò è stato prorogato al prossimo autunno.

La politica ai tempi del Covid19 ci tiene però incollati ai social, sui quali si sono susseguiti botta-risposta tra il vicesindaco del comune di San Giovanni a Piro, Pasquale Sorrentino, e il capogruppo del Comitato Terra Nostra, Alberico Sorrentino.

Proprio la gestione dell’emergenza coronavirus è stata il fulcro del dibattito nelle ultime dirette Facebook.

La nostra redazione ha così pensato di mettere in luce i due punti di vista, chiedendo delucidazioni ad entrambe le parti. Il Vicesindaco ha preferito rispondere ad una serie di domande, mentre il comitato ci ha inviato un contributo.


Riportiamo integralmente l’intervista al vicesindaco Sorrentino:

L’ordinanza sindacale che ha anticipato quella regionale, per quanto riguarda l’accesso agli orti, ha generato un po’ di confusione. Può farci un chiarimento?

La questione è di una semplicità perfino elementare. Ad una nostra visione politica antica (la difesa della vocazione agricola) è seguita una richiesta specifica, da Cilento Capitale (menzionato a più riprese in web ed in tv) a cui abbiamo aderito insieme ad altri enti ed al Parco, individuando alcuni criteri senza disattendere le disposizioni regionali e del Governo; i tanti cittadini che, in seguito all’ordinanza, si sono rivolti a noi, mi sembravano con le idee chiarissime. La confusione, laddove percepita, si risolve con delle richieste di chiarimento, non scrivendo al Prefetto, specie se in emergenza nazionale; il puntuale chiarimento (a sé stesso) l’ha fatto il Presidente De Luca il lunedì 20 (la nostra ordinanza è del venerdì precedente) indicando anche la possibile presenza di un familiare. Si è tentato di costruire un caso e, giornalisticamente parlando, si è trattato di una non-notizia. Un atto della Regione, in questa materia ed in questo periodo, supera quello del Comune. Non mi pare uno scoop.

Il Comitato Terra Nostra ritiene che non siete aperti ad una collaborazione congiunta nella gestione di questa emergenza. È così?

Per carità! Da soli non ce l’avremmo fatta. Nella gestione dell’emergenza abbiamo collaborato (e lo facciamo tutt’ora) con Governo, Regione, Comuni, Comunità Montana, Parco, Asl, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana, Parroci, Scuole, Poste, Medici, Infermieri, Pro Loco, Associazioni, Banco Alimentare, sarti, artigiani, costruttori e un elenco infinito di volontari accomunati da una caratteristica: il FARE. La collaborazione parte dai FATTI e non dalle intenzioni o presunte tali. Dal Comitato Terra Nostra è pervenuta la richiesta di far parte (in videoconferenza) del tavolo tecnico di solidarietà (non si capisce a che titolo), in pratica quello in cui si assegnavano i sussidi come i buoni spesa; orbene, in questo “tavolo” non siede nessun componente dell’Amministrazione Comunale, ma una specifica commissione tecnica e l’istruttoria è di competenza dei servizi sociali; dunque proposta irricevibile. A mia memoria come forme di “collaborazione” pervenute da questo Comitato ricordo due diffide al Prefetto e la richiesta di un “censimento” dei provenienti dalle “zone rosse”. Oltre che una inopportuna strumentalizzazione politica; chi scrive è stato finanche deriso pubblicamente per aver dimenticato di togliere la mascherina in un video. Per me la collaborazione è un’altra cosa. Come l’ironia.

In merito ai buoni spesa, quali sono stati i criteri adottati? Ai fini della trasparenza, perché non è stata pubblicata una graduatoria (naturalmente senza nomi)?

Il procedimento è tutt’ora in corso; non è concluso. I criteri li stabilisce la Delibera n.53 del 30-03-2020. E’ iniziato da subito, invece, ovviamente dalle tastiere dei leoni in gabbia, un goffo tentativo di insinuare sospetti. Chi non è rientrato nei buoni spesa riceverà nota con la motivazione dell’esclusione; chi è rientrato ha ricevuto i buoni spesa nel massimo rispetto del bisogno di ciascuno, ma soprattutto della sua dignità.

C’è stato un momento in cui avete temuto che il virus divenisse una realtà tangibile nel nostro territorio?

Nei giorni trascorsi, no. Perché abbiamo chiuso gli accessi, presidiato il territorio comunale, sapendo di poter contare su una comunità pronta e matura. E’ andata così ed i fatti ci hanno dato ragione. Dunque la fase 1 è alle spalle con ragionevole soddisfazione, senza trionfalismi, con la convinzione di aver fatto (tutti) un buon lavoro. Da oggi in poi chi può dirlo? Il virus oltre a diffondersi nell’organismo si è fatto strada nelle nostre vite, nel patrimonio di abitudini e rapporti, oltre che nelle nostre coscienze che, ogni istante, si interrogano. Auspichiamo una consapevolezza diffusa e ne percepiamo l’attenzione collettiva. L’Amministrazione guidata da Ferdinando Palazzo in quattro anni e mezzo ha gestito emergenze che non si sono avute in quarant'anni, credo con buoni risultati; ovviamente anche grazie alla popolazione:

-  Crollo Tetto scuola Scario appena insediati e ricostruito per inizio scolastico;

-  Carenza idrica del 2017;

Incendio più esteso di sempre che parte da Santa Marina e arriva a Scario in concomitanza con il Concerto di Francesco Gabbani;

Tragedia Simone Gautier in pieno agosto.

-  80 metri di porto devastato e Lavori partiti in piena emergenza covid-19

-  Emergenza Covid-19

Questi sono fatti certi, errori compresi, le opinioni ovviamente sono libere.

Le innumerevoli iniziative che avete intrapreso o sostenuto hanno dimostrato ancora una volta quanto la nostra comunità abbia un gran cuore.

C'è qualche episodio particolarmente significativo che le è rimasto impresso?

Gli episodi di solidarietà meritano una menzione speciale; sono troppi. E andrebbero raccontati uno ad uno. Tuttavia mi piace ricordare il video di una bambina che discutendo con la mamma, arrabbiandosi un po’, si chiedeva perché in tv la gente non rispettasse la quarantena! E mostrava il desiderio di andare al parco giochi.

E’ la esatta fotografia del momento: i bambini hanno il diritto di esserlo; i grandi hanno il dovere di permetterglielo, in sicurezza.

Quel desiderio è la ragione del nostro impegno.


Di seguito le osservazioni del Comitato, di cui si è fatto portavoce l’avvocato Alberico  Sorrentino, pervenute tramite questa lettera aperta:

“Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità”.

Partiamo da questa frase di Aldo Moro. Noi, come Comitato Civico, che intende partecipare alle prossime amministrative, abbiamo il dovere di essere presenti e di vigilare su ciò che accade nel nostro Comune, anche e soprattutto in un periodo di emergenza nazionale, garantendo ciò che viene spesso sbandierata e poi non accettata dagli amministratori: la democrazia.

Siamo felici che Pyros, una voce libera, riconosca il nostro ruolo attraverso questa breve intervista.

Certo, siamo consapevoli che sia più facile esprimere un giudizio che fare, anche e soprattutto in maniera postuma, ma noi avremmo voluto anche fare, non ci è stato consentito. Nonostante questo, abbiamo agito prendendo spunto soprattutto dalle richieste che ci sono pervenute dai cittadini.

Andando con ordine, il 26 marzo abbiamo diffidato Poste Italiane chiedendo la riapertura di tutti gli uffici postali sul territorio. Il Comune si è ricordato di farlo soltanto l’8 aprile, pur avendo avuto conoscenza del provvedimento di chiusura il 6 marzo. Ad oggi tutti gli uffici sono aperti (anche se con un grottesco sistema di prenotazione) grazie soprattutto alla nostra azione, senza il cui impulso nulla sarebbe stato fatto.

Il 30 marzo abbiamo sottoposto all’attenzione dell’Ente una serie di proposte, tra le quali la sospensione dei tributi locali, la creazione di un fondo per garantire un sostegno economico ad artigiani e commercianti costretti a sospendere le loro attività e l’individuazione di criteri chiari e trasparenti per l’assegnazione dei famosi buoni spesa. Nessun riscontro perveniva da Palazzo di città. Ad oggi la graduatoria degli aventi diritto con l’identificazione mediante numeri di protocollo (SENZA NOMI) è ancora oggetto di mistero. Una procedura lenta… ed anche in tal caso avevamo offerto il nostro aiuto per procedere con più rapidità (come ad esempio accaduto nel Comune di Camerota, dove grazie all’ausilio di volontari dotati delle necessarie competenze si è supportato l’ufficio dei servizi sociali per completare in tempi rapidi la procedura).

Il 10 aprile, in vista del ponte pasquale, abbiamo offerto al Sindaco la nostra collaborazione per presidiare le strade secondarie di accesso ai nostri centri abitati. Anche in tal caso silenzio assordante.

Il 17 aprile il Sindaco adottava un’ordinanza per regolamentare l’accesso alle nostre campagne, in base alla quale avremmo dovuto chiedere addirittura il permesso.

Abbiamo scritto alla Prefettura che prontamente è intervenuta il 22 aprile chiedendo al Sindaco la modifica o la revoca di un’Ordinanza viziata.

Un grazie sincero va alla catena di volontariato che si è attivata da più parti. Una caratteristica che fa della nostra comunità un fiore all’occhiello e della quale siamo pienamente ed orgogliosamente consapevoli.

È giusto il caso di ricordare che l’Amministrazione Palazzo tra meno di un mese avrebbe ultimato il suo mandato naturale. Tuttavia, la pandemia ha prodotto l’effetto di prorogare il mandato. Noi ci siamo ora e ci saremo, sarebbe giusto che le Istituzioni locali inizino ad abituarsi alla nostra presenza e al confronto.”.

Annalisa Cetrangolo

 

 

 

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